L’overdose

 

Dai, un morso e basta…

Continui perché non ti soddisfi del tutto, magari per niente. Improvvisamente poi, entri nell’overdose. L’effetto sparisce però. Continui perché è l’unico sapore (forte) che senti.

Per un tempo ti piace, ma crescendo l’effetto, sparisce l’affetto e per niente affatto ti piacerà.

 

 

Tagliarsi le vene mentre tagli la carota. 

Che prima ti prende il dito, ma quello si può rimpiazzare. La carota però non la  tagliata, che il coltello taglia solo quando vuole lui. Perché tu lo sfrutti e gli togli il succo, come fai con la frutta che poi butti via come una pezza lercia che non sa fare più il suo lavoro e la pezza sei tu ora. Così il coltello si rivolge e indovina chi lo tiene nella parte del manico? Panico, tu scappi sanguinando lettere, parole e frasi. Gridi come mai prima e non sai se sia per disperazione o per paura. Diventi sempre più vuoto, non riesci più a dire una parola, non scrivi più quelle ultime lettere che ti fuoriescono. Non le riesci più a mettere a fuoco e ti vorresti dare tu fuoco, ma non ricordi più dove hai messo i cerini che una volta c’erano e ti ricordi della cera che colava dalla candela, ma ora sei tu la candela che cola. Ormai colano sempre meno frasi che volevi scrivere in bianco su nero ma ormai non ci sono più e ti chiedi quel coltello dove sia finito, ma ci ripensi e decidi di riposarti, perché col…tello che vuoi fare la fine del tuo amico che la sua vena creativa l’ha appesa su un chiodo ma si si è dimenticato di levarsela di dosso e ora sul muro c’è rimasto fisso pure lui, come questo chiodo. Si vorrebbe levare come una macchina, non come quest’altro numero fisso e ora fa lui la fine del numero primo. Errore di tanti, di troppe persone che ha perso il conto. Che serve avere numeri infiniti se il conto lo perdi sempre e comunque?

Following my heart…

… taking just a blind street. Finally crushing it on walls people built a long time ago.

What does really stay forever? Things we wanted to show, mistakes or things we didn’t even notice we did?

I follow my heart but I keep crushing, not knowing if it’s life or about these people. Does someone even notice it or are we going to live forever like this?

Forbidden to hope.

People tell you to follow your heart and I keep crushing getting afraid of anything.

Keep your dreams locked in your heart and throw it far far away. Wherever your heart decides to crash.

Don’t run away afterward. Just keep walking wherever you have to, don’t stop walking and don’t look behind you, no one can show you the right way and you see want to see. No one will notice anything. So don’t worry about your life. Nothing is going to happen finally. If you are born for anything, you’ll see it, you’d notice it, you’d be there where you want to stay, but you’re not. So keep walking. Maybe you just have to carry about people near you.

Life is horrible and cynic as we can’t imagine. We are all different and we need all different things, but life gives us all just the same.

 

So keep walking and fall down, while you keep walking where you need to.

La piega da ferro da stiro

"Ricordi chi eri, prima che ti è stato detto chi dovevi essere?"


Piega, tu piaga, ora ti spieghi, che voglio andare a gonfie vele, ma ora son solo gonfie, gonfie di pieghe, piatte.
Son io così mal destro o è una mala destra che mi addestra? Ammaestrate abitudini, abiti mal stirati, che van appasendo, col tempo che passa malamente.
Oh che malanima mente, che se non fose per me, non si potrebbe spiegare, che le parol non le si hanno ancora inventate.
Finché non si ha definizione non si definisce e finisce definitivamente e la mente inizia a pensare ad altro.
E questa piaga di piega diventa parte del paesaggio, come farebbero le alpi, che noi non osiamo scalare e non pensiamo che questo paesaggio è piano. Ma pensiamo solo al piano da suonare e li suoniamo come fossero citofoni, come cito: ” foni dopo la doccia”.

Per me è una doccia… fredda come questi giorni.